
Calcio Treviso – 24 settembre 1967
Quattro anni fa, in una fredda giornata di novembre, fu affidata a SergioManente la conduzione della squadra biancoceleste che, dopo otto giornate di campionato, era fanalino di coda della classifica. Vi fu allora uno scambio amichevole di allenatori col Pordenone, cosicchè Manente rimpiazzò Salar. L’artefice della resurrezione del Treviso si pose al lavoro, tappando, anzitutto, le falle, spalleggiato da un programma di rinnovamento voluto dai nuovi perspicaci dirigenti Dantini, Stefanelli, Krull, Goppion e Dal Balcon.
Anche la cassa faceva acqua da tutte le parti. Occorreva sanare il bilancio e la cosa migliore era valorizzare il vivaio, ringiovanire i ranghi, “lanciare” dei giovani per poter “realizzare”. Si inserirono allora Volpato e i due fratelli Sirena. La risalita cominciò con un paio di successi ed alla fine del campionato la squadra figurava in un tranquillo 9° posto in classifica. Si operò un nuovo sfoltimento delle file degli anziani l’anno successivo (1964-65) con le cessioni di Valentinuzzi, Mingardi, Santagati, Pellacini, Macor e Sartori, attuando con Bressan, Zanardello, Simonato quell’indovinata politica di ricambio che spinse il Treviso al 7° posto in classifica finale.
Sotto i migliori auspici si presentò ai nastri di partenza del campionato 1965-66: la formazione mantenne la stessa inquadratura (solo Panisi aveva preso il volo), ma l’intelligente graduale aggiunta di Fava, Casagrande, Fregonese e Mario Agnoletto, apportò nuovo vigore, concludendo le fatiche agonistiche con un promettente 5° posto, dopo aver conquistato, al giro di boa, il simbolico titolo di campione d’inverno. Le finanze, intanto, miglioravano sensibilmente con le fruttuose vendite di Volpato ed Urban.
L’acquisto azzeccato di Busatta, la conferma di Fava, l’innesto dei vari Paladin, Bellina, Zahtila fecero raggiungere nel 1966-67 ai bianco-celesti, vice-campioni d’inverno le soglie della promozione con un brillantissimo terzo posto, alle spalle dell’accoppiata Monza-Como. Ed eccoci finalmente all’attuale campionato 1967-68, privi di Fava e Zanardello, passati a difendere i colori della Lazio e dell’Atalanta, e forti del nuovo cannoniere Mognon, acquistato com’è noto, dal Como.
È il quinto campionato con il “trainer” Manente, che non nasconde le sue grandi ambizioni. Sono rimasti Fregonese, Agnoletto e gli altri, ai quali saranno affiancati giovani giocatori come Colusso, Tommasin, Sottana, Fuser e Cognolato, usciti dal fertile vivaio di Bortoletto. Si sono lasciati inoltre liberi Marcato e Secco, per cui la media dell’età della compagine, nonostante l’inserimento di Mognon, è inferiore a quella, eppure giovanissima dello scorso campionato.
Il bilancio è stato quasi sanato, raggiungendo una delle due mete che ci si era, un lustro or sono, prefissati. Resta ancora un’altra conquista da raggiungere ed è l’agognata promozione nella Serie cadetta. Poichè lo schieramento ha mantenuto la stessa ossatura e gli atleti hanno acquisito maggiore esperienza e personalità di gioco (visti i recenti progressi) è logico – come afferma puntigliosamente Manente – pensare alla serie B. E con un po’ di fortuna…